Veneto. Federanziani denuncia discriminazioni contro gli over ’65 malati di cancro: la regione limita le cure antitumorali, ma solo perché in attesa di test scientifici.
Nei mesi scorsi, sono state limitate alcune cure antitumorali a delle signore over ’65 residenti in Vento. La notizia ha subito mobilitato Federanziani che ha chiesto spiegazioni al segretario regionale alla Sanità. Pochi giorni prima della denuncia, infatti, era stata avallata la decisione della Commissione tecnica responsabile della scelta dei farmaci nel prontuario regionale, d’imporre il limite d’età per l’Abraxane (decreto 196 del 3 ottobre 2012).
Il farmaco è necessario per il trattamento del tumore metastatico della mammella in pazienti adulte che hanno fallito il trattamento di prima linea e per le quali la terapia standard non è servita a rallentare il decorso della malattia. In sostituzione all’Abraxane, la commissione ha suggerito un medicinale generico poco costoso, ma purtroppo tossico e meno efficace. Le prime accuse, come si legge nel Corriere del Veneto, denunciavano discriminazioni nei confronti di chi ha un reddito basso ed è quindi impossibilitato a sostenere i cicli di cura (circa 8.733 € per sei somministrazioni).
Si è pensato che gli effetti della crisi e i tagli dei trasferimenti statali alle Regioni stessero minacciando la sanità, già di per sé priva di fondi, invece durante il fine settimana Ansa ha smentito le accuse: “nessun farmaco antitumorale verrà negato a nessun paziente, in Veneto, per motivi economici”.
La notizia è stata confermata anche dall’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto: «Ho immediatamente chiesto e ricevuto informazioni sulla decisione presa dalla Commissione Tecnica per il Prontuario Terapeutico Ospedaliero e garantisco che non vi sono motivazioni economiche, ma la preoccupazione di consentire l’utilizzo di un farmaco che gli esperti ritengono non ancora sufficientemente testato soprattutto per quanto riguarda i possibili effetti collaterali. Il parere della Commissione – continua a far notare l’assessore – non è peraltro cogente e, come da sempre avviene in Veneto, il medico curante, in scienza e coscienza, può discostarsene motivatamente. Ciò vuol dire che, se un oncologo lo ritiene sulla base delle sue convinzioni terapeutiche e scientifiche, anche l’Abraxane può essere prescritto».
pubblicato il 19/11/2012