Come ogni anno, durante il periodo estivo, tutte le amministrazioni locali fanno scattare l’allerta caldo, rivolto alle fasce più sensibili della popolazione: anziani in primis.
I “piani anti-afa” coinvolgono numerosi attori sociali – comuni, distretti sanitari, associazioni di volontariato e anche privati cittadini – e puntano a monitorare le situazioni più a rischio. Nei casi più delicati, scatta l’intervento domiciliare degli operatori. Naturalmente, le modalità attuative di questi piani variano da comune a comune.
Il comune di Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, per esempio, ha creato una mappa della popolazione a rischio e giornalmente consulta le previsioni elaborate dal sito dell’ARPA, che rileva le condizioni e il livello di disagio dovuti al caldo anche per i due giorni successivi, allertando così preventivamente strutture e operatori responsabili degli interventi operativi.
L’amministrazione si avvale inoltre di un dispositivo che permette il collegamento con una centrale di assistenza operativa 24 ore su 24, per assicurare tanto il monitoraggio costante, quanto l’intervento tempestivo in caso di bisogno.
Un sistema efficace di tutela sociale delle fasce della popolazione più esposte, reso possibile grazie al lavoro perfettamente sincronizzato di istituzioni e operatori, volontari e non.