Intervista a Simona, assistente infanzia
Nel suo cuore, Simona ha sempre riservato un posto speciale per i bambini. Anche se la vita l’ha portata a svolgere per diversi anni un lavoro diverso da quello che sognava, non ha mai smesso di aspettare l’occasione giusta per realizzare i suoi desideri. E oggi, infatti, è Assistente all’Infanzia in un Asilo di Milano.
Ciao Simona, raccontaci una tua giornata tipo all’Asilo
La mattina, quando arrivo, i bambini sono impegnati nel gioco libero e subito dopo nel salone centrale iniziamo un momento di condivisione con una canzoncina di benvenuto. Introduciamo quindi la giornata con la merenda e un’attività sempre diversa per stimolarli a livello motorio e sociale.
A pranzo, i piccoli devono essere un po’ aiutati, mentre i grandi scoprono i nuovi gusti e si divertono a interagire tra di loro. Dopo il riposino pomeridiano, non può mancare la merenda.
«Per capire veramente i bambini, bisogna entrare in empatia profonda con loro. I bambini sentono le nostre emozioni più di quanto sentano le nostre parole. Hanno bisogno di amore, attenzioni e verità»
Rispetto al tirocinio, ora ti senti più completa a livello professionale?
Con il tirocinio ho avuto un imprinting bellissimo in un ambiente splendido che mi ha permesso di innamorarmi ancora di più dei bambini. Ho instaurato fin da subito un ottimo rapporto con l’equipe e con tutti i piccoli della struttura, tanto che alla fine del percorso mi hanno fatto il regalo più bello che io abbia mai ricevuto in vita mia: un cartellone con un arcobaleno fatto di manine colorate e la scritta “Andrà tutto bene.. Ci hai toccato il cuore”.
Rispetto a quel periodo, adesso ho maggiori responsabilità e sono anche consapevole del fatto che la preparazione presso l’istituto Cortivo mi ha resa più sicura: mi ha spronata a migliorarmi ad aggiornarmi di continuo e a trovare idee sempre nuove e creative.
«Con i bambini bisogna imparare ad esser umili e ad ascoltare. L’adulto è razionale, mentre i piccoli sentono tutto con il cuore»
Che consigli daresti a chi vuole lavorare con i bambini e non sa ancora da dove cominciare?
Dalle mie passate esperienze ho imparato che per poter raggiungere un obiettivo in modo ottimale, bisogna sapersi mettere in gioco, non aver timore di dire a sé stessi “voglio migliorare“ e cercare di trovare una soluzione anche quando sembra non ce ne sia una: “dare e darsi speranza”.
Il volermi migliorare come persona mi ha portato ad affrontare questo percorso formativo: scegliere di raggiungere competenze per un ruolo lavorativo che rifletta più le mie esigenze di cuore che quelle economiche. Dare speranza a un bambino, raggiungendo un rapporto di fiducia e di rispetto reciproco, alimentando la sua creatività e supportandolo nel suo percorso di crescita in modo puro e onesto è ciò che riflette il mio cuore: il mio obbiettivo è il suo sorriso.
La gratificazione ottenuta da ogni scelta che effettuiamo nella nostra vita dipende da quanto siamo motivati a soddisfare i valori in cui crediamo: chi li ha ben chiari vive una vita migliore, perché rispetta in primis sé stesso ed è certo di agire nel giusto. Questa è la sola forma di egoismo che dovremmo permetterci perché influenza positivamente anche le persone con cui interagiamo.