Intervista a Ilaria Balsamo, assistente disabili
Ilaria Balsamo di Mediglia (MI) ha sempre sentito una predisposizione per l’Assistenza. Dopo aver frequentato il Corso dell’Istituto Cortivo, ha iniziato a collaborare con la Cooperativa Sociale «Nuova Assistenza» di Milano come Assistente Scolastica all’Handicap.
Ciao Ilaria, pensi che il corso dell’Istituto Cortivo ti abbia trasmesso delle competenze utili?
Certo che sì. Ho imparato molto e la possibilità di verificare la teoria nella sua applicazione pratica mi ha fatto capire che è proprio questa la mia vocazione.
Come mai hai scelto di specializzarti proprio in assistenza ai disabili?
Fin da piccolissima, ho sempre avuto interesse per l’ambito del sociale e l’aiuto alla persona. Al terzo anno della scuola superiore, uno stage mi ha permesso di entrare a contatto con il mondo della disabilità ed è stato in quel momento che è nato l’interesse di saperne di più, per poter aiutare veramente chi ha bisogno di me.
Dove lavori adesso?
Al momento lavoro con la Cooperativa Sociale «Nuova Assistenza» di Milano e svolgo una funzione di assistenza e sostegno per una bambina con autismo durante le ore di scuola.
«È una soddisfazione vedere la bambina che seguo imparare quello che le insegno e farlo diventare parte della sua vita»
Come si svolge la giornata di un Assistente ai Disabili?
Nel mio caso, inizia la mattina accogliendo tutti i bambini in arrivo e soffermandomi sulla mia piccola assistita per parlare con la sua mamma e farmi aggiornare. Successivamente c’è un po’ di gioco libero. All’inizio era molto difficile avvicinarmi a lei, adesso invece giochiamo insieme.
Nel corso della giornata svolgiamo anche alcune attività di manipolazione e creazione di lavoretti. Poi ovviamente il pranzo, la merenda, eccetera.
C’è qualche storia che ha segnato il tuo percorso professionale?
Sì, una in particolare. Alcuni anni fa ho conosciuto un bambino non vedente. Inizialmente, non sapevo che tipo di attività proporgli e così gli ho chiesto che cosa gli piacesse fare. E lui che cosa mi ha risposto? Che amava soprattutto disegnare! Non riuscivo a crederci e non pensavo assolutamente che fosse possibile, eppure lui ha preso in mano i pennarelli e ha iniziato a colorare meravigliosamente! Ciò dimostra come la realtà vada ben oltre i preconcetti.
«Per lavorare insieme ai bambini bisogna avere la capacità di ascoltare le parole non dette»
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