Intervista a Federica Picone, assistente infanzia

Federica Picone lavora alla Ludoteca Lucignolo, in provincia di Latina. Ha scoperto la passione per l’Assistenza all’Infanzia dopo aver partecipato al progetto “Sosteniamo il disagio” all’interno di una scuola dell’infanzia. Da allora, la sua passione è diventata a tutti gli effetti una vera e propria professione.


Ciao Federica, raccontaci come si svolge una giornata in Ludoteca

Io lavoro in Ludoteca da una decina d’anni, ma ho cominciato a fare sul serio dopo aver partecipato al progetto “Sosteniamo il disagio” promosso dal mio Comune e frequentando poi il Corso all’Istituto Cortivo. Nel corso degli anni, ho fatto davvero di tutto: aiuto compiti, colonie marine, attività educative e ricreative.

In questo periodo, ci siamo organizzati per continuare ad essere un sostegno per i ragazzi fino ai 12-13 anni. Li aiutiamo quindi durante i compiti, proponiamo dei momenti di riflessione e altri di svago. Ai bambini dai 3 ai 5 anni invece proponiamo il gioco libero con approccio Montessoriano, ma anche attività mirate, lavoretti a tema, oppure d’estate del movimento nel giardino attrezzato. 

 

«Il Corso all’Istituto Cortivo mi ha fatta crescere sotto tanti punti di vista, ora ho un approccio molto più maturo e professionale»

 

E durante il tuo tirocinio è stata introdotta anche una grande novità…

Proprio durante il mio tirocinio abbiamo sperimentato per la prima volta i centri estivi. È stata un’esperienza bellissima, nonostante il periodo di emergenza sanitaria ci costringesse a dividerci in gruppi e a prestare molta attenzione.

Secondo te, assistenti all’infanzia si nasce o si diventa?

Si nasce e poi lo si diventa. Lavorare con i bambini richiede una passione davvero molto forte. Però l’interesse da solo ovviamente non basta, bisogna anche studiare e acquisire competenze specifiche per poterli aiutare.

 

«Quando lavoro con i bambini, mi sembra di non lavorare mai. Con loro, entro in un mondo in cui tutto è unico e fantastico»