Intervista a Elena Mirandola, counselor

A fine marzo 2019, Elena Mirandola di Cerea (Verona), ha concluso il suo percorso formativo al Corso di Counseling dell’Istituto Cortivo. Oggi, porta le sue nuove competenze all’interno di Croce Rossa, continuando a collaborare come operatrice psicosociale volontaria con una preparazione ancora più mirata.

Ciao Elena, che cosa significa essere un’operatrice psicosociale della Croce Rossa?

Significa affiancare gli psicologi nella relazione d’aiuto alla persona e nel supporto ai volontari attivi dell’Associazione, soprattutto quando si tratta di prestare servizio in situazioni a forte impatto emotivo e psicologico, come ad esempio in zone terremotate o alluvionate. Io personalmente sono stata in missione nelle zone terremotate in Emilia, il mio compito di volontaria consisteva nel prestare assistenza direttamente sul campo, sempre in affiancamento agli psicologi.

Croce Rossa è molto attenta a tutelare il benessere dei propri volontari e, di conseguenza, attiva degli sportelli d’aiuto riservati proprio al personale e, ad esempio, ai soccorritori tirocinanti attivi nei servizi d’emergenza in ambulanza che devono gestire situazioni psicologiche ed emotive molto forti.

Perché hai scelto di specializzarti proprio in Counseling?

Sono operatrice in Croce Rossa da molti anni e ho un’esperienza ormai ben salda sulla relazione d’aiuto. La vita, però, mi ha portato a dover cambiare lavoro a 50 anni e a rivalutare tutte le mie priorità. È stato in questo momento che ho deciso di riprendere in mano i libri e di iniziare da qualcosa che potesse offrirmi nuovi sbocchi, ma che comunque aveva già delle forti attinenze alle qualifiche acquisite come volontaria.

«Il Counseling mi ha dato degli strumenti preziosi per offrire il mio aiuto e il mio sostegno con più consapevolezza e con maggiore professionalità»

Hai avuto modo di portare sul campo le tue competenze di Counseling?

Assolutamente sì. In Associazione sono responsabile degli incontri individuali con tutti i volontari, anche con quelli che partono in missione, come ad esempio a Lampedusa o in alcune zone terremotate. Croce Rossa prevede, per ognuno di loro, incontri preparatori prima di partire e incontri di accoglienza per il rientro, questo per tutelare la massima ripresa del quotidiano. Le mie nuove competenze come counselor mi danno degli strumenti aggiuntivi per approfondire eventuali tematiche personali a tutela del benessere, per rafforzare il proprio empowerment e per migliorare in generale la serenità nella vita di volontariato.

Che cos’è, per te, il tuo lavoro in Croce Rossa?

Offrire il mio aiuto alle persone mi fa sentire utile. Per me è una missione e una passione, oltre che una grande soddisfazione, considero il volontariato un prezioso patrimonio sociale umano da tutelare e sviluppare nelle sue potenzialità. L’amore per questa attività è cresciuto anche grazie al Counseling che mi ha dato modo di specializzare la mia professionalità e le mie competenze, ma anche di prendere consapevolezza dei miei confini, cosa fondamentale quando si offre il proprio aiuto agli altri.

 

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