Intervista a Cristina Pegoretti, counselor
Cristina Pegoretti è docente di scuola media e facilitatrice di biodanza. L’anno scorso, ha concluso il suo percorso di Counseling all’Istituto Cortivo: un’occasione, per lei, di approfondire ancora di più la sua consapevolezza e le sue competenze personali.
Ciao Cristina, perché hai scelto di specializzarti proprio in Counseling?
Io seguo percorsi di crescita e di consapevolezza da quasi 20 anni, ma non li ho mai frequentati con l’obiettivo di acquisire un titolo professionale nell’ambito. L’ho ritenuta una buona opportunità per il futuro. Il mio compagno, ad esempio, è psicologo e psicoterapeuta e se ci verrà voglia di avviare dei gruppi assieme, sarà l’occasione per condividere le nostre specifiche conoscenze e competenze.
Oltre a essere docente di lettere, sei anche facilitatrice di biodanza, che cosa significa?
La biodanza può essere concepita come un’occasione per riappropriarsi della propria identità attraverso il corpo. Alcuni esercizi, ad esempio, corrispondono a gesti di natura quotidiana, come salutare, camminare, saltare… gesti che se effettuati con un certo spirito e una certa profondità ci permettono di percepire molto di più le sensazioni e le emozioni che esprimiamo con il nostro corpo.
Pensi di unire le tue attuali competenze con quelle nell’ambito del Counseling?
E’ possibile integrare. Io mi sono iscritta al corso di Counseling per una crescita personale, ma il mio obiettivo non è trasformare le mie nuove competenze in una professione.
Direi che Couseling e Biodanza si possono integrare perfettamente proprio perché l’uno è un approccio volto alla conoscenza di sè in modo più razionale, l’altro è un approccio corporeo (pur avendo il primo uno sguardo anche sul corpo e il secondo uno sguardo anche al razionale.)
Per quanto mi riguarda, io cerco sempre di integrare più discipline in modo da soddisfare il mio bisogno di approccio olistico verso me stessa e gli altri.
Naturalmente, quando io strutturo i miei percorsi di biodanza o i miei percorsi didattici a scuola metto insieme tutta la mia storia pregressa e tutte le mie esperienze, quindi anche il counseling ha arricchito i miei ruoli attuali.
Che cos’è, per te, il tuo lavoro?
È la mia vita. La scuola e la biodanza mi tengono viva, mi rendono felice. Io, ai miei allievi, dico sempre che insegno, ma solo in parte, perché soprattutto apprendo da loro.