Mediatore familiare: gli sbocchi professionali

Quali sono gli sbocchi professionali per chi intraprende la carriera di mediatore familiare?

La legge n. 4 del 14 gennaio 2013 che riconosce le «professioni non regolamentate» apre moltissime porte anche a chi desidera intraprendere o ha già intrapreso la carriera del mediatore familiare. Ma nello specifico, quali sono gli sbocchi professionali per chi si specializza in questo ambito? Vediamoli assieme.

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Il mediatore familiare può trovare lavoro principalmente presso enti pubblici, ma anche presso enti privati. Lavora quindi in tutti quegli ambiti che necessitano di un supporto giuridico, psicologico, sociale, umanistico e pedagogico. Questa figura può lavorare anche autonomamente come libero professionista e, di conseguenza, avviare un’attività personale e privata.

Che cosa fa il mediatore familiare?
Il mediatore familiare aiuta le famiglie in alcuni periodi particolarmente difficili delle loro vite, come ad esempio durante un divorzio o una separazione momentanea, riducendo il conflitto tra le parti, favorendo una forma di comunicazione costruttiva e, soprattutto, tutelando il benessere dei bambini coinvolti in caso di affidamento condiviso.

Tutto questo viene svolto in un luogo protetto, esterno a quello giudiziario, che permette alle persone di valutare liberamente accordi diversi, senza il coinvolgimento di uno o più avvocati, con gli obiettivi principali di contenere le tensioni causate dai conflitti e di trovare soluzioni felici e durature nel tempo.

Quella del mediatore familiare è una figura emergente con ampie prospettive di crescita e di specializzazione.

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