Cos’è e come nasce il bonding tra mamma e neonato

Alla scoperta dell’amore tra genitori e figli: cos’è e come nasce il bonding tra mamma e neonato.

Il «Bonding» (dall’inglese «bond» «legame») è un termine utilizzato dagli specialisti della psicologia infantile per definire la relazione intima, speciale e di profondo affetto che nasce tra mamma e bambino attraverso il contatto fisico. Questo tipo di legame indissolubile inizia fin dalla gravidanza e si fortifica il primo mese di vita del bambino.

«Bonding»: legame o attaccamento? 


Ciò che nasce attraverso il «bonding» tra mamma e bambino è molto diverso da quell’attaccamento che, molto spesso, rende difficile per il bambino (e a volte anche per la mamma) accettare anche solo pochi momenti di distacco durante la giornata.

Possiamo definire il «bonding» come una fase che coinvolge sia la mamma sia il bambino nella creazione di un istinto naturale. Questo istinto porta entrambi a fidarsi reciprocamente l’uno dell’altro, permette al bambino di riconoscere la mamma tra tutti e riequilibra le funzioni ormonali della madre dopo il parto. Ma non solo.

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Il termine «bonding» è un termine inglese che si riferisce al legame speciale e unico che si crea tra mamma e neonato fin dalla gravidanza e che si fortifica nel primissimo mese di vita del bambino, con un apice subito dopo il parto.

Come nasce il bonding tra mamma e neonato

Alessandra Bortolotti, psicologa esperta del periodo perinatale e scrittrice, afferma che uno dei modi più efficaci per creare un «bonding» profondo tra mamma e neonato sia attraverso il contatto pelle a pelle e il contatto visivo, con uno sguardo dolce, soprattutto subito dopo il parto.

In moltissimi ospedali e strutture sanitarie, subito dopo il parto e ancora prima di essere lavato, il neonato viene appoggiato al petto della madre. In parte per dare la possibilità a entrambi di conoscersi e abbracciarsi subito dopo tanta fatica, ma anche per sviluppare questo legame unico e inscindibile, che non ha nulla a che vedere con l’attaccamento che si crea e si modifica nei mesi successivi la nascita –> Scopri come smettere di allattare al seno senza traumi!

Il «rooming»: una scelta di cuore per intensificare il «bonding»

Con il termine «rooming» si definisce invece l’usanza di far dormire mamma e neonato nella stessa stanza d’ospedale, per tutto il periodo di degenza necessario. Non tutti gli ospedali e le strutture sanitarie prevedono questo tipo di trattamento, ma l’abitudine è molto incoraggiata dagli esperti proprio per rendere ancora più forte il «bonding» tra madre e bambino.

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In abbinamento al «bonding», per incoraggiare ancora di più il legame tra mamma e bambino, nasce il «rooming»: l’abitudine di far dormire madre e figlio nella stessa stanza d’ospedale per tutto il periodo di degenza.

Come nasce il «bonding» nella mamma 


Nella mamma, il «bonding» si crea anche grazie la produzione di tantissimi ormoni diversi, sia durante la gravidanza, ma soprattutto nel momento del parto:

1. endorfina: ossia l’«ormone della felicità» che imprime un ricordo positivo dell’evento nonostante il dolore;

2. adrenalina: incoraggia e dà alla donna tutta la forza necessaria, anche quella che non avrebbe mai pensato di avere;



3. ossitocina: anche detta l’«ormone dell’amore». Stimola nella madre comportamenti protettivi nei confronti del bambino e favorisce l’istinto ad accudirlo;

Tra i tanti ormoni prodotti non dimentichiamo la prolattina, che favorisce la produzione del latte, contribuisce a sviluppare un atteggiamento protettivo e intensifica il desiderio di vicinanza nel binomio mamma-figlio.

«Una bambina a cui fu chiesto dove fosse casa sua rispose: “Dove c’è la mamma”» Keith L. Brooks, Stories for the Family’s Heart

Il bonding nel bambino

Il bambino, invece, utilizza tutti i 5 sensi per sviluppare il legame con la madre:

1. tatto: importantissimo durante le prime 2 ore di vita. Il bambino utilizza il tatto come primissimo senso per conoscere il mondo che lo circonda;

2. olfatto: il profumo della mamma, per il bambino, è unico, inconfondibile e rassicurante;

3. gusto: si attiva nel momento in cui il bambino viene a contatto con il colostro e con il latte materno;

4. udito: la voce della mamma, e dei genitori in particolare, ha una forte importanza nel «bonding». È attraverso l’udito che, durante la sua vita, il bambino imparerà a rispondere al richiamo della madre;



5. vista: subito dopo la nascita, gli occhi del bambino sono in grado di mettere a fuoco una distanza che va dai 15 ai 30 centimetri. La distanza che gli serve proprio per riconoscere subito il volto di chi lo tiene in braccio.

Cos-e-e-Come-Nasce-il-Bonding-tra-Mamma-e-Neonato-dopo-il-Parto Cos’è e come nasce il bonding tra mamma e neonato
Mamma e bambino, durante la gravidanza e subito dopo il parto, sviluppano il «bonding» in modi diversi: la prima attraverso la produzione di ormoni, il secondo attraverso tutti e 5 i sensi.

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