Disabili famosi: Simona Atzori

Simona Atzori, la ballerina nata senza braccia, ci insegna a lottare per raggiungere i nostri sogni in qualsiasi situazione.

«Non mi sono mai chiesta con dolore perché Dio abbia voluto che proprio io nascessi così, senza le braccia, ma ho sempre pensato perché Dio invece mi avesse dato così tanto. Mi ha semplicemente disegnata così perché mi aveva in mente così» (Simona Atzori, ilsussidiario.net)

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Simona Atzori, nata senza braccia, è la dimostrazione che, nonostante tutto, e in qualsiasi condizione, si può vivere a pieno e con entusiasmo, rincorrendo e realizzando i propri sogni. Figlia di genitori sardi, ha iniziato fin da giovanissima, a Milano, l’attività di pittrice e di ballerina classica, laureandosi in «Arti Visuali» alla University of Western a London Ontario, in Canada.

Le difficoltà non sono mancate nel suo percorso che l’ha portata a diventare la ballerina di oggi, conosciuta in tutto il mondo, ma il sostegno della madre è stato fondamentale per superarle.

La danza

Simona ha iniziato a ballare all’età di 6 anni, ma la vera svolta, per la sua carriera di danzatrice, è arrivata nel 2006, con la possibilità di danzare alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Torino. Una svolta che l’ha portata poi a organizzare e a partecipare a diversi spettacoli, tra cui la trasmissione «Amore» di Raffaella Carrà, il Festival di Sanremo del 2012, in Vaticano per Papa Francesco nel 2014 e, nello stesso anno, in Piazza del Plebiscito, a Napoli, davanti a 40.000 persone.

La pittura

Fin dall’età di 4 anni, Simona si definisce una pittrice autodidatta, mentre a 9 anni è entrata a far parte del VDMFK, l’Associazione internazionale degli Artisti che Dipingono con la Bocca o con il Piede. A 17 anni ha donato un autoritratto a Papa Giovanni Paolo II e dal 2008 i suoi quadri sono esposti nella Mostra Permanente a London Ontario, in Canada, ma la sua attività di pittrice l’ha portata a partecipare a mostre collettive e personali in tutto il mondo, dall’Italia alla Cina, dal Portogallo alla Svizzera, dalla Spagna all’Austria e dal Messico alla Grecia.

Una stanza viola

È uno spettacolo, ideato da Simona, che vuole trasformare le emozioni della vita, senza paura, in movimenti di danza. Al progetto partecipano grandi artisti, come Marco Messina e Salvatore Perdichizzi, danzatori del Teatro Alla Scala di Milano; Mariacristina Paolini e Beatrice Mazzola dalla Simonarte Dance Company.

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